Riparte il Biotecnopolo di Siena: sarà l’hub europeo dei vaccini, nel mirino anche i super batteri

La rete dovrà essere capace nei momenti di emergenza di produrre vaccini e primi farmaci nel giro di 4-5 mesi dalla scoperta di un nuovo patogeno

Con un annuncio ufficiale arrivato nei giorni scorsi la Commissione Ue ha dato il via alla nascita dell’«European vaccine hub», il grande progetto per rafforzare la capacità europea di risposta in caso di future pandemie, capace nei momenti di emergenza di produrre vaccini e primi farmaci nel giro di 4-5 mesi dalla scoperta di un nuovo patogeno grazie a tecnologie a una fitta rete di centri europei. Il programma, finanziato attraverso l’Autorità Ue per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) e il fondo Eu4Health, prevede un investimento complessivo fino a 130 milioni di euro, di cui circa 32 milioni assegnati all’Italia. Il ruolo di capofila è stato affidato alla Fondazione Biotecnopolo di Siena che utilizzerà 21 milioni di questa dote e lavorerà tra gli altri a a fianco a tre istituzioni di riferimento come l’Istituto Pasteur in Francia, Vaccinopolis in Belgio e il centro tedesco Dfiz-Umr, equivalente dell’Istituto Superiore di Sanità. Per l’Italia, sono coinvolte anche l’Università di Siena, la Sclavo Vaccines Association, la VisMederi, l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie e Reithera, tutte realtà già protagoniste nella ricerca e sviluppo di soluzioni contro le malattie infettive. A coordinare il progetto per conto dell’Italia è Rino Rappuoli, direttore scientifico del Biotecnopolo e figura di riferimento internazionale nella ricerca sul campo.

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